A dispetto di molte altre qualità nate in Francia, la Santa Maria è una pera di origine italiana: nasce infatti nel secondo Dopoguerra, più precisamente nel 1951, a Firenze, ottenuta da un incrocio naturale tra pero Williams e pero Coscia. Il motivo del nome “pera Santa Maria” è riconducibile alla devozione del suo scopritore, l’agronomo Alessandro Morettini, il quale decise di dedicare la nuova varietà di pera da lui creata a Santa Maria Goretti.
La pera Santa Maria ha avuto una rapida diffusione al di fuori dei confini della sua regione natia, dapprima nel fecondo clima della pianura dell’Emilia-Romagna, poi progressivamente in tutta l’Italia centro-meridionale.
Frutto di un pero rustico, robusto e produttivo, che ne favorisce l’adattamento a diversi climi in tutta Italia, la Santa Maria è una pera estiva che fruttifica precocemente. La raccolta delle pere Santa Maria avviene infatti già nella seconda metà di luglio fino a inizio agosto, ricalcando la stagionalità della pera Williams, mentre la maturazione è alla fine di agosto e il consumo si può protrarre fino all’inverno, ai primi mesi del nuovo anno, grazie all’ottima resistenza alla manipolazione.
Le pere Santa Maria hanno dimensioni medie e aspetto piriforme, la buccia è di colore verde tendente al giallo con la maturazione e con la possibile presenza sia di lenticelle sia di arrossamenti sulle zone dell’epidermide più esposte al sole.
La polpa della pera Santa Maria (scopri le parti di cui è composta una pera) si caratterizza per il colore bianco della polpa e la sua consistenza fondente al raggiungimento della maturazione. Il sapore di questa varietà estiva è piacevole, zuccherino e succoso, con note aromatiche diffuse e un lieve sentore acidulo. Nonostante la dolcezza si tratta di un frutto con poche calorie e un ottimo contributo in termini di valori nutrizionali: fibre, vitamine e sali minerali sono presenti in abbondanza anche nella pera Santa Maria (scopri il contenuto delle pere).
La Santa Maria è una pera versatile, che ben si adatta all’utilizzo in cucina quando non viene consumata come frutta da tavola. Grazie alla sua consistenza compatta e alla durata media più prolungata rispetto ad altre qualità che deperiscono più rapidamente, si presta infatti a molte ricette di dolci con le pere, ma può essere impiegata anche per ottenere sciroppi e confetture (scopri la differenza tra marmellata e confettura).