Tra le varietà di pere più antiche e rare (scopri quali sono le altre) bisogna senz’altro menzionare una pera che cresce solo in provincia di Siena, sulle pendici del Monte Amiata, e di cui esistono oggi pochi esemplari di alberi, ma tutti molto antichi: la pera Picciola.
La pera picciola si chiama così (con l’accento sulla “o”) non per le dimensioni ridotte del frutto (il peso medio di una pera picciola si aggira intorno ai 60 g), bensì per quelle elevate del picciolo: la lunghezza del peduncolo può arrivare infatti a superare i 50 millimetri. Ricostruire la storia della pera Picciola non è affatto semplice, perché si tratta di una varietà molto antica, le cui origini si perdono nella notte dei tempi e della quale non c’è traccia nei principali trattati di botanica del passato (Gallesio non la menziona): possiamo pertanto ipotizzare che già nei secoli scorsi questa varietà di pera fosse abbastanza rara, o comunque concentrata in poche zone. Inoltre, sappiamo che il pero della Picciola è una pianta di cui esistono esemplari secolari e le testimonianze contadine tramandate di generazione in generazione e giunte fino a noi confermano che anticamente questo frutto era consumato abitualmente.
La diffusione della pera Picciola era ed è tuttora limitata a un’area geografica molto ristretta in Toscana: si tratta infatti di una pera coltivata solo in provincia di Siena e in una zona molto limitata, ovvero sul Monte Amiata, tra i comuni di Abbadia San Salvatore e Vivo d’Orcia.
La Picciola è una pera che cresce ad altitudini elevate, sempre al di sopra dei 900 metri di quota. Si tratta di una pera molto resistente alle malattie più diffuse che colpiscono i peri e agli attacchi di insetti o di elementi patogeni (scopri le malattie più comuni delle piante di pere); inoltre il pero della Picciola, riconoscibile per le tipiche venature a candelabro della foglia, ha una produttività molto elevata e non necessita di cure particolari: non deve nemmeno essere potato e non richiede l’impiego di trattamenti antiparassitari. Bastano queste peculiarità per spiegare il successo di questo tipo di pera presso le popolazioni contadine del passato, cui il pero Picciolo garantiva una costante fornitura di frutti che potevano essere consumati lungo tutto l’arco dell’anno.
La pera picciola è una varietà autunnale, si raccoglie fra la fine di ottobre e l’inizio di novembre. La maturazione è tardiva e avviene a partire dal mese di gennaio, se conservate in ambienti con presenza di calore, oppure da aprile, se la maturazione è condotta più lentamente (un antico metodo contadino consisteva nel far maturare le pere nella paglia). Le pere Picciole hanno consistenza granulosa e sono piuttosto dure, pertanto vengono consumate solo previa cottura: le popolazioni contadine erano solite mangiare le pere lessate insieme alle castagne, oppure le utilizzavano come ingredienti per vari piatti.