Quella dell’inappetenza è una fase comune tra i bambini, di fronte alla quale è necessario approfondire cause e intensità. Molto spesso, infatti, può essere un fenomeno puramente transitorio, espressione fisiologica di un cambiamento (di stagione ma anche del contesto abitativo o familiare per l’arrivo di un fratellino / sorellina ad esempio).
In altri casi, il fatto che il bambino non mangi è frutto di una richiesta di attenzione da parte vostra che, prontamente e diligentemente, cercate invano di fargli/le assaggiare qualcosa. Quando in tavola si presentano poi le verdure, la resistenza diventa ancor più tenace. Ma niente panico, ecco qualche consiglio.
La prima cosa da fare è cercare un’alternativa a quei piatti che proprio non digeriscono. Non c’è bisogno che passiate in cucina le ore, preparando mille pietanze diverse, ma che capiate cosa non piace e il motivo. Evitate merendine, cioccolato o altro purché il bambino mangi: siate inflessibili e invitatelo a provare a mandare giù qualche boccone.
Spesso, di fronte ad un piatto poco invitante siamo noi stessi piuttosto schizzinosi, figuriamoci i bambini. Cercate dunque di rendere ogni pasto accattivante, giocoso e allegro. Un esempio? Stabilite un colore per ogni giorno della settimana: il mercoledì si mangia rosso (una pasta al ragù di carne, un’insalata di pomodori e peperoni…), il venerdì si mangia verde (come i nostri gnocchi di spinaci e pere Angys o crostini con piselli, pere e brie). Un semplice espediente con cui rendere la tavola più vivace e con cui incuriosire i bimbi ad assaggiare!
Far collaborare i bimbi nella preparazione dei pasti è un ottimo modo per far loro conoscere i sapori, gli ingredienti e gli odori di ciò che, testardamente, spesso rifiutano di mangiare. Fateli giocare con la farina, l’acqua e mettergli le “mani in pasta”: la cucina sarà un po’ disordinata ma sicuramente i bambini si divertiranno e l’appetito sarà stuzzicato!
Fate in modo che in tavola ci sia sempre un clima sereno. Non mettete pressione ai bambini se proprio non vogliono mangiare e siate pazienti con loro. Niente risulta più controproducente di un “se non mangi i broccoletti, non ti voglio più bene”. Evitate i ricatti e, al contrario, di usare il cibo come premio e ricompensa. Invitate i bimbi ad assaggiare quanto preparato e sdrammatizzate il tutto con un classico: “Ecco che arriva l’aeroplano! Apri la bocca…gnaaam!”.
Quello funziona sempre.