La produzione mondiale di pere ogni anno ammonta a oltre 27 milioni e mezzo di tonnellate, che grazie alla diversa stagionalità delle varie tipologie coltivate e delle importazioni da Paesi degli opposti emisferi consente di avere sempre disponibili le pere in commercio in tutti i mesi dell’anno. Ma quali sono i principali produttori di pere e da dove vengono le pere che troviamo al supermercato o dal fruttivendolo? Scopriamolo insieme.
La Cina è il maggior produttore mondiale di pere: più della metà delle pere coltivate a livello globale proviene da qui. Secondo gli ultimi dati, la produzione di pere cinesi ammonta a 19,5 milioni di tonnellate all’anno, su una vastissima superficie (oltre un milione di ettari) che consente coltivazioni su larga scala. Le pere coltivate in Cina sono destinate soprattutto al mercato interno, ma una discreta parte viene anche esportata verso altri Paesi dell’Oriente, in particolar modo in Indonesia, Hong Kong e in Russia.
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Gli Stati Uniti sono il secondo produttore di pere al mondo, con circa 795mila tonnellate all’anno. Anche le pere made in Usa sono principalmente commercializzate all’interno dei confini nazionali – una delle varietà di pera più coltivate in Nord America è la Max Red Bartlett, la versione rossa della pera Williams – poiché sugli altri mercati soffrono la concorrenza delle pere europee.
Con una produzione in costante crescita, che si sta avvicinando alla quota di 600mila tonnellate di pere, l’Argentina è uno dei Paesi in rapida risalita nella classifica dei maggiori produttori di pere mondiali. Le pere argentine godono di un buon successo in Europa poiché durante periodi dell’anno in cui sopra l’equatore determinate varietà non sono disponibili, esse vengono coltivate nel clima favorevole dell’emisfero sud: per questo motivo, la quasi totalità delle pere coltivate in Argentina, così come anche in Cile, sono destinate all’esportazione. La qualità di pera più esportata dall’Argentina è la pera Williams.
Dei quasi 2 milioni e mezzo di tonnellate di pere coltivate in Europa ogni anno, l’Italia è il principale produttore. Con oltre 700mila tonnellate annue, il nostro Paese è il primo produttore europeo di pere e si colloca al terzo posto a livello mondiale. La coltivazione di pere italiane è concentrata prevalentemente al centro-nord e in particolare in Emilia-Romagna e in Veneto. Le varietà di pera più coltivate in Italia sono quelle autunnali – tra cui l’italianissima pera Angys – e circa il 20-25% della produzione nazionale è indirizzata al mercato estero: principalmente in Europa, dove il primo Paese per importazione di pere italiane è la Germania, seguita da Francia, Austria e Romania.
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Dopo l’Italia, chi produce più pere in Europa è la Spagna: circa il 25% del totale continentale, pari a oltre 350mila tonnellate. Diversamente dal nostro Paese, le pere coltivate nella penisola iberica sono perlopiù varietà estive e negli ultimi anni le esportazioni di pere spagnole hanno interessato anche l’Italia, dove si è registrato un aumento dei volumi di importazione dalla Spagna.
A livello europeo, tra i maggiori produttori di pere la Francia – patria di moltissime varietà di pere sin dall’Ottocento – sta conoscendo un rapido declino, mentre parallelamente crescono i volumi di Paesi come Belgio e Paesi Bassi: insieme le due nazioni raggiungono circa le 700mila tonnellate di pere annue, grazie a politiche agricole che hanno favorito la pericoltura a scapito della coltivazione delle mele. Tra le varietà più coltivate in Belgio e Olanda spicca la pera Decana.