I capricci a tavola potrebbero avere una spiegazione scientifica?
Secondo i ricercatori dell’University College di Londra, il comportamento a tavola fa parte del corredo genetico, una predisposizione innata dunque che troviamo scritta nel DNA!
Al di là della validità scientifica del “Gemini Study” – pubblicato su Journal of Child Psychology and Psychiatry – i ricercatori concordano sul fatto che i bambini provano una certa avversione verso le novità!
Per superare questa “neofobia” basterà adottare alcuni piccoli accorgimenti!
Quando sulla tavola portate un piatto nuovo, “vestitelo” dei colori o delle forme che il vostro bambino ama di più!
Se ad esempio si tratta di una verdura di stagione che non ha mai mangiato, proponetela in mezzo alle sue verdure preferite.
I bambini sono selettivi e vanno educati al gusto, a ciò che gli fa bene e cosa no!
Ponete il cibo rifiutato nel vostro piatto, gustatelo e decantatene le lodi (senza troppa enfasi)!
In questo modo avrete dato il buon esempio, il bambino prenderà dimestichezza con “questo sconosciuto”, e potrete riproporlo ad uno dei pasti successivi.
Nel proporre i cibi, raccontane l’origine e le proprietà con il linguaggio adatto all’età.
Coinvolgete i bambini nel momento della spesa o durante la preparazione dei cibi, facendo in modo che diventi un’occasione ludica ed educativa.
Siate regolari negli orari dei pasti, e mai monotoni! I bambini – anche i più neofobi – detestano il fattore noia, per cui a tavola siate allegri. È uno dei pochi momenti in cui si sta tutti insieme, e lo potete rendere speciale con un pizzico di fantasia!
Sollecitate la curiosità dei vostri bambini in tutte le attività che fate insieme, questo li abituerà al piacere della scoperta e renderà più facile proporgli nuovi sapori.
Se ad esempio la Zia preferita è appena tornata da un lungo viaggio, proponetele di invitarvi a cena e di preparare per voi il piatto tipico… più salutare che c’è.